Prima che una startup raccolga capitale di rischio, quindi sottoscriva un aumento di capitale, deve comunicare il valore pre-money dell’azienda ai possibili investitori. Forse uno degli elementi principali da considerare per iniziare correttamente un’operazione di aumento di capitale e capire quanto i founders sono disposti a diluirsi.
Cosa indica la Valutazione Pre-Money?
La valutazione pre-money è utilizzata per conoscere la quota societaria, definita come post-money, al termine dell’operazione di aumento di capitale. In questo modo l’azienda fissa il prezzo al quale offrire le quote della propria società.
Come si calcola la post-money?
La post-money è la semplice somma tra la pre-money e l’investimento, quindi il capitale raccolto. Proviamo a semplificare con un esempio pratico. Fissando una valutazione pre-money di una startup pari a € 4 milioni e un aumento di capitale pari a € 1 milione, la post-money sarà pari a € 5 milioni. In questo caso, l’investitore X sarà proprietario di € 1 milione su € 5 milioni, ovvero il 20%.
Come cambia il Capitale Sociale?
Dato che l’investitore X sarà proprietario del 20%, basta effettuare la proporzione con il Capitale Sociale in modo tale che l’investitore detenga il 20% delle quote e la restante parte sarà iscritta a Riserva Sovrapprezzo azioni. Quindi, considerando il Capitale Sociale iniziale pari a € 10.000, il Capitale Sociale finale sarà pari a € 12.500 e l’investitore detiene € 2.500, ovvero il 20% di 12.500.
Effettuare una corretta valutazione della pre-money, la quale è totalmente discrezionale, nonché oggetto di trattativa con i possibili investors, è cruciale per i founders e per l’azienda. Una valutazione troppo alta riduce l’appealing dell’investimento per i sottoscrittori, contribuendo quindi ad una cattiva riuscita dell’operazione. Invece, se il prezzo fissato è troppo basso si corre il rischio di diluirsi più del dovuto. Quindi una valutazione coerente è producente per entrambe le parti ed è consigliabile valutare con precisione tutte le componenti.