Capitale Circolante Netto

Per definizione il capitale circolante netto è dato da attività correnti, cioè i crediti da incassare nel breve periodo, a cui si sottraggono le passività correnti, dove il realizzo è previsto entro i 12 mesi successivi. Il capitale circolante netto è uno degli elementi fondamentali dello stato patrimoniale nonché strumento strategico di finanziamento aziendale, ovvero l’insieme delle risorse riferite al ciclo di trasformazione e vendita che devono poi essere utilizzate o vendute.

Come è composto?

Dal nome possiamo dedurre che gli elementi che compongono il capitale circolante netto sono necessari per le operazioni aziendali e si rinnovano di continuo. Per le società, e ovviamente per i creditori, è bene che questo valore sia positivo. In questo modo siamo certi che le attività siano maggiori delle passività, così da avere una buona probabilità che l’azienda possa onorare i propri debiti in scadenza. Quindi con il capitale circolante netto è possibile effettuare analisi in riferimento al livello di solvibilità dell’azienda nel breve termine.

Avvertenze

Ovviamente non bisogna soltanto basarsi su questo valore per avere una corretta analisi dell’azienda. Ad esempio, considerando un valore più alto non implica che sia sempre migliore, dobbiamo sempre considerare i crediti presenti nello stato patrimoniale e la soprattutto valutare la loro liquidità. Infatti, la presenza di un’alta somma di crediti – non liquidi – può non essere sufficiente per i pagamenti in scadenza, tale da caratterizzare situazioni di insolvenza o inadempimento.



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