Nuovo debito, Finanziamenti erogati alle imprese
Secondo l’ufficio studi della FABI, gli ultimi dati registrano che 221,3 miliardi di euro sono stati i prestiti garantiti dal Fondo Mcc per le micro, piccole e medie imprese, e 32,3 miliardi le coperture erogate da Sace “Garanzia Italia” su prestiti bancari a medie e grandi imprese. Prestiti accordati al 94% dei quasi 2,6 milioni di richiedenti, che per i nove decimi superano la soglia dei 30 mila euro e che, rappresentano “un primato europeo”, sia per ammontare (il 5% degli attivi bancari totali) sia per grado di copertura medio (85%, contro un 80% di Spagna e Germania e un 55% francese).
Con 2.584.820 domande presentate al fondo di garanzia per le PMI, per un importo globale di circa 221 miliardi, il dettaglio del nuovo debito sotto forma di prestiti garanzia si presenta cosi’ distribuito:
- 1.405.171 le richieste di finanziamento a garanzia diretta superiori a 30.000 euro per un totale di 198,7 miliardi di euro (importo medio di 141.258 euro);
- La restante parte invece (circa 22,9 miliardi) sono finanziamenti inferiori a 30.000 euro.
(Dati aggiornati al 14 Gennaio 2022)
Sono questi i principali risultati della rilevazione effettuata dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità (nuovo debito) adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, di cui fanno parte Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, Associazione Bancaria Italiana, Mediocredito Centrale e Sace.
Le moratorie attive a favore di società non finanziarie riguardano prestiti per circa 36 miliardi. Per quanto riguarda le PMI, al 31 dicembre 2021 erano ancora attive sospensioni ai sensi dell’art 56 del DL ‘Cura Italia’ per circa 33 miliardi. Il DL “Sostegni bis” ha previsto la possibilità per il debitore di richiedere la proroga della moratoria, limitatamente alla quota capitale, fino alla fine del 2021.
La Mappa degli aiuti di Stato sui prestiti bancari a debito
Analizzando nel dettaglio le operazioni di finanziamento del nuovo debito, sino a ora la maggior fetta dei fondi è andata alle regioni del Nord (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna) con 103,3 miliardi, assorbendo circa il 52,3% delle risorse complessive per questa fascia di importo.
Segue l’area del Centro Nord con 47,7 miliardi, di cui il 37% destinato al Lazio, il 34% alla Toscana, l’8% all’Abruzzo e il restante 21% distribuito tra Umbria e Marche. Il tessuto delle piccole e medie imprese tricolori, che e’ concentrato nel Sud Italia, ha invece ricevuto solo il 17,62% dei finanziamenti superiori a 30.000 euro. Questo il quadro che emerge dalla “Mappa degli aiuti di Stato sui prestiti bancari” realizzata dalla FABI.
Il Sentiment delle PMI e lo slittamento dello stato di emergenza
In riferimento ai dati diffusi dalla Task Force sul credito, aggiornati al 31 dicembre del 2021, si vedono scendere a circa 44 miliardi di euro le moratorie sui prestiti (ex lege e volontarie) in essere a 400 mila imprese, solo il 17% dei 270 miliardi di picco toccati nel corso del 2020. A Novembre, un mese prima, le rate sospese valevano 52 miliardi. Nel frattempo le sofferenze delle banche sono scese di un altro 20%, sul minimo storico di circa 17 miliardi al netto delle svalutazioni.
Nell’attuale panorama nazionale è necessario, per le imprese, che il governo confermi le misure di sostegno già previste dal decreto Cura Italia del 17 marzo 2020 e dal decreto Liquidità dell’8 aprile 2020, emanati in pieno lockdown. Dal momento che, ad oggi, la pandemia non sembra essere terminata e che l’aumento del numero dei contagi, e le relative quarantene, continuano a minacciare la ripresa economica.
Nello stesso contesto anche i prestiti bancari con garanzia statale, introdotti dal dl Cura Italia e già rinnovati al 30 giugno 2022, sono tornati sotto osservazione. Analizzando gli andamenti degli ultimi anni possiamo supporre che da oggi al 30 giugno la situazione non si stabilizzi completamente. La tematica rilevante, in questo caso, è la cornice temporanea posta dalla Commissione europea che ha derogato gli aiuti di Stato fino alla metà dell’anno in corso. Auspichiamo che le indiscrezioni su un possibile slittamento del framework, almeno fino a dicembre 2022, si possa realizzare.
Scenari futuri
Nuovo debito: tre sono i punti sui quali è opportuno porre l’attenzione per il futuro.
- Il primo, in vista degli ingenti fondi erogati a debito, per le imprese uno strumento utile per controbilanciare il maggiore indebitamento sarà fornito da operazioni di aumento di capitale in Equity.
- Il secondo punto deriva dall’ipotesi che per il 2022 ci aspettiamo una riduzione degli importi erogati rispetto agli anni precedenti. Per questo sarà fondamentale per le imprese lavorare sul proprio rating aziendale, in quanto non sarà semplice poter accedere ai fondi come per gli anni precedenti.
- Ed in fine, come terzo punto, monitorare e valutare le proroghe, nel corso dell’anno, inerenti agli aiuti di stato.
Nuovo Debito Fonti: Fondidigaranzia.it, Fabi.it.